Quando si arriva per la prima volta in Toscana si rimane colpiti dalla bellezza di un paesaggio scolpito per secoli dalla mano dell'uomo.

Poi, attraversando regolarmente questa Toscana, ciò che colpisce è la diversità della sua grafica. I pendii spogli dei colori cangianti del territorio di San Gimignano, l'organizzazione dei vigneti del Chianti, le dolci colline ocra del Senese, i vicoli dei ceppi della Val d'Orcia, gli allineamenti dei pini cembri sul litorale del mare sono tutte sfaccettature di questa diversità toscana.

Ben diverso è il paesaggio che si contempla in cima alla collina dove si trova Villa Ambretta. O meglio, questa vista a 360 gradi è una forma di sintesi dei paesaggi toscani. Sotto la sommità boscosa delle colline circostanti, chilometri di siepi formano un intarsio casuale dove i campi si alternano a uliveti e vigneti. Nella valle il fiume Ombrone ondeggia in una pianura solcata da campi. Qua e là, una fila di cipressi allude alla strada che costeggiano. Più avanti, i pini cembri circondano un antico casale in pietra.

Senza dubbio è perché questo paesaggio ci si offre ogni mattina che ci è diventato così familiare e che lo amiamo così tanto. Muriel ha evocato su questo argomento le riflessioni che un Kandinsky aveva registrato in una piccola opera intitolata “Punto, linea, piano”. La sua idea era che la creazione avvenga all'interno di un quadro rigoroso e che l'armonia nasca da opposizioni e contraddizioni.

È proprio perché si sono confrontati con le costrizioni di una natura aspra, con i suoi pendii aridi, i suoi campi sassosi, le sue estati secche e i suoi inverni che talvolta fanno straripare il fiume Ombrone, che il contadino maremmano grossetano - generazione dopo generazione – ha creato quell'armonia che sembra così naturale che dimentichi il duro lavoro che l'ha resa possibile.

La vie à la Villa Ambretta

Vivre en Maremme à la Villa Ambretta est un bonheur de tous les instants que ce blog souhaite vous faire partager.