Come tutti quelli che non sono nati nelle campagne italiane, ho conosciuto i paesaggi italiani solo attraverso i pittori. Per me è stata la “Galerie des Italiens” al Louvre, prima di scoprire l'Accademia di Venezia, i Musei Vaticani o gli Uffizi di Firenze...

Ricordo di essere rimasto molto colpito dalla profondità delle prospettive dove il susseguirsi delle colline porta lo sguardo all'infinito, dove una scia di nebbia lascia immaginare un fiume che scende verso il mare. Solo tardi ho capito che era il risultato di una particolare tecnica pittorica: lo "sfumato", di cui Leonardo da Vinci fu senza dubbio maestro indiscusso.

Grazie ad un'applicazione di velature sovrapposte, il pittore rende lo spessore dell'aria che separa lo spettatore dall'oggetto lontano. Modulando i toni blu dell'azzurro, crea un aspetto di profondità naturale.

Oggi, in cima alla collina dove c'è Villa Ambretta, vivo in un museo a cielo aperto. Aprendo le persiane della mia stanza, il mio sguardo cade naturalmente sulla serie di colline dell'Alberese, che si affacciano sul mare. Più a est, oltre il fiume Ombrone, emergono le pendici del Monte-Amiata. La sera, verso nord lo sguardo a volte coglie i volumi scuri dell'Appennino, oltre la collina dove scintilla il borgo medievale di Campagnatico.

Vivere ogni giorno in un museo, un museo dove i quadri cambiano con le stagioni, è un privilegio che la Maremma offre agli ospiti di Villa Ambretta.

La vie à la Villa Ambretta

Vivre en Maremme à la Villa Ambretta est un bonheur de tous les instants que ce blog souhaite vous faire partager.