L'arrivo della primavera è sempre un momento di grande felicità. Anche i contadini anziani si fermano un attimo a contemplare il risveglio della natura.
Appena apri le finestre, dopo una notte ancora fresca, un'aria di promessa aleggia su una natura di cui percepisci il vigore quasi tellurico. La gioia che proviamo nasce da un sentimento dove forza e leggerezza si mescolano curiosamente. Tutto sembra così fragile eppure già così forte.
Niente illustra meglio questa sensazione del piacere di innestare un albero da frutto selvatico. Su un tronco vigoroso, piantiamo dei rami fragili di pochi centimetri. Dopo aver assotigliato l'innesto, si inserisce tra la corteccia e il legno, nel “cambio” questo sottile strato di cellule indifferenziate, appena visibili, che assicura la crescita dell'albero.
La buona riuscita dell'innesto dipende dal contatto che si crea tra il “cambio” dell'innesto e quello dell'albero. Da questo delicato lavoro, che si fa al mezzo millimetro, nascerà nelle settimane successive un ramo che, nella prossima stagione, diventerà parte integrante dell'albero e darà nuovi frutti.
È questa la forza della primavera, dove all'improvviso tutto sembra possibile, dove nulla sembra poter fermare la forza della vita, che ci riempie di rinnovata felicità, anno dopo anno.