In primavera si cammina lentamente lungo gli argini delle strade che attraversano i campi. Con gli occhi fissi a terra, si potrebbe pensare che abbiano perso qualcosa tra i cespugli. Improvvisamente si fermano. Le mani si tuffano nell'erba alta per raccogliere qualcosa che va ad aggiungersi a un curioso bouquet senza fiori. Un mazzetto di asparagi selvatici!

A nostra volta, scrutiamo gli oliveti alla ricerca dei suoi sottili steli verdi che si ergono fragili. Ogni scoperta ci riempie di una gioia semplice e spontanea. Come quella dei bambini che corrono in giardino alla scoperta delle uova di Pasqua. A volte gridiamo anche spontaneamente “qui, qua”. Poi orgogliosamente, all'attenzione degli altri camminatori, agitiamo il mazzo di asparagi che cresce a poco a poco tra le nostre mani.

Il tempo degli asparagi selvatici è l'occasione per belle passeggiate erranti secondo la ricerca. Ci prendiamo il tempo per fermarci sui fiori i cui colori irrompono sul verde tenero dei prati, per osservare le prime api troppo indaffarate per spaventarsi, per cercare l'uccellino che, nascosto tra i rami, cinguetta come se noi non fossimo là.

E poi stiamo già pensando al piatto che faremo la sera. Questi asparagi andranno semplicemente saltati in padella con olio e aglio, guarniti con una bella fetta di pane abbrustolito? Oppure li gusteremo con un piatto di linguine leggermente piccanti? A meno che non ci lasciamo tentare da un risotto agli asparagi a cui potremmo aggiungere dei pinoli tostati prima di servire.

Il tempo degli asparagi selvatici è quello dell'inverno passato, della mitezza della primavera e già delle promesse dell'estate. Un periodo che vediamo tornare ogni anno con un pizzico di emozione...

La vie à la Villa Ambretta

Vivre en Maremme à la Villa Ambretta est un bonheur de tous les instants que ce blog souhaite vous faire partager.